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Didattica

Scrittura a mano al Villaggio Montessori

Pubblicato il 27 Dicembre 2016

La nostra socia insegnante Patrizia Puglielli racconta il suo primo ciclo di lezioni con i bambini della scuola montessoriana di Casal Palocco

Nell’agosto del 2015 la professoressa Silvia Ninci, direttrice del Villaggio Scolastico M. Montessori di Casal Palocco (Roma), mi ha contattato per propormi di tenere un corso di scrittura a mano secondo il modello e il metodo proposti dal progetto Scrittura Corsiva. Al nostro primo incontro, estremamente soddisfacente, ne è seguito un altro altrettanto positivo con insegnanti e rappresentanti dei genitori e la mia collaborazione ha potuto prendere il via. In base agli accordi avrei tenuto una lezione alla settimana nel pomeriggio del mercoledì, per un totale di 28 lezioni nell’arco dell’a.s. 2015-2016.

Tutto il corso ‘lavoretto’ per ‘lavoretto’

Alla mia prima lezione in classe, il 14 ottobre, c’erano 11 bambini tra i 6 e i 7 anni, un numero che in seguito è cresciuto fino ad un massimo di 14 alunni a lezione. Durante questo primo incontro, decisivo per instaurare un buon rapporto, abbiamo fatto conoscenza reciproca, ho spiegato ai bambini chi sono e cosa avremmo fatto e ho consegnato loro dei quaderni intitolati Il mio primo quaderno di Corsivo Italico con gli spazi predisposti per il nome e cognome di ciascuno. Per raccogliere gli elaborati prodotti durante l’intero corso annuale ho dato loro delle cartelline colorate fatte a mano, insieme alle quali ho distribuito dei cartoncini con scritto il loro nome a matita. Ogni bambino lo doveva ricalcare a piacere. Ho inoltre dettato e scritto sulla lavagna tre frasi da trascrivere sul quaderno (sarebbero servite a documentare le iniziali capacità di scrittura di ognuno, e avere quindi un termine di paragone per fine anno). In ultimo abbiamo ritagliato dei cartoncini a fisarmonica (a forma di cuore, fiore, ecc.). L’intenzione era quella di arrivare a scrivere qualcosa dentro, ma non avevo fatto bene i conti con l’orologio: un’ora di lezione passa in fretta!

Fino a Natale ci siamo dedicati all’apprendimento delle forme dell’alfabeto italico, imparando a scrivere in minuscolo slegato. A gennaio ci siamo concessi un doveroso ripasso e poi abbiamo proseguito col programma introducendo le legature e quindi il corsivo.

Più che illustrare le attività svolte lezione per lezione, che comunque ho documentato in un mio personale registro, qui di seguito descriverò 17 esercizi (o “lavoretti”, come più semplicemente venivano chiamati in classe) scelti fra quelli che hanno sortito maggiore effetto dal punto di vista dell’apprendimento, della pratica manuale, della voglia di fare. Una parte di questi esercizi traggono spunto da attività proposte da Monica Dengo nel corso di formazione SMED con il LabCom di Ca’ Foscari, altri li ho creati io.

1. La fisarmonica

Si tratta di un’attività manuale e scrittoria insieme che permette di confezionare un libricino fatto a mano, decorato a piacere, e pieno di contenuti scritti. I bambini ne sono rimasti entusiasti.

La fisarmonica di Carlotta, che ha eliminato i colori per dare risalto ai brillantini.

2. La copertina

Durante la seconda lezione ho portato dei grandi fogli di carta da pacchi e ho chiesto ai bambini di scrivere il loro nome e disegnare qualcosa. Questi fogli sarebbero poi diventati le copertine dei loro quaderni.

La copertina di Emma.

3. N come notte

Preparo dei fogli tracciando due spazi rettangolari vuoti, uno in alto e uno in basso. Su quello in alto scriviamo in grande una lettera a scelta fra quelle studiate quel giorno stesso; fra i due rettangoli scriviamo la parola come; sul rettangolo in basso scriviamo una parola che inizia con la lettera di cui sopra illustrandola con un disegno.

Il mio esempio e l’elaborato di Marta.

4. La lettera nascosta

Con questo esercizio ci divertiamo a creare dei personaggi partendo dalla forma di una lettera scelta fra quelle studiate nel corso della lezione: la scriviamo in grande usando un colore vivace e ben visibile, poi uno più tenue, non coprente, iniziamo a disegnare. Quindi una o può diventare un viso con il cappello, una z può diventare un’altalena con un bimbo sopra, ecc.

L’ombrello è un ottimo nascondiglio per la t minuscola.

5. Disegna la frase

Dopo aver studiato bene tutte le lettere, ogni bambino decide una frase da scrivere: io la scrivo per prima sul quaderno e lui la copia sotto. Per completare il lavoro occorre poi realizzare un disegno che illustri quanto scritto.

Il cielo pieno di stelle.

6. Gli auguri di Natale

Scrivo svariate frasi d’auguri e ogni bambino ne sceglie una e la scrive più volte. Queste ripetizioni hanno un doppio scopo: servono a prendere le misure e risparmiano l’ansia di eseguire una scritta senza errori al primo colpo. La frase meglio riuscita viene poi ritagliata e incollata su un biglietto a quartino dove c’è posto anche per un disegno. I bambini potevano scegliere se tenere il disegno in copertina lasciando la scritta all’interno, o fare il contrario.

7. Regali ricevuti

Al rientro a scuola dopo le feste di Natale approfitto dell’entusiasmo dei bambini che mi raccontano quanti e quali regali hanno ricevuto, e decido di far scrivere loro il nome del regalo più bello sul quaderno e poi di disegnarlo.

Ecco il mio regalo!”

8. Il biglietto di Pasqua

Per festeggiare questa ricorrenza ricorriamo all’uso di alcuni strumenti tipici dello scrapbooking, quali forbici con lama a zig-zag (adatte all’uso da parte dei bambini!), perforatrici, stampini, ecc. Scrivo in grande sulla lavagna Buona Pasqua (con le frecce che indicano il ductus) e chiedo a tutti di scrivere e decorare la scritta con gli strumenti e cartoncini colorati che ho portato per l’occasione. È un ottimo modo per invitare i bimbi a prender maggior confidenza con gli attrezzi da ritaglio e incollaggio.

Auguri coi fiocchi.

9. Coloriamo gli spazi

Lavorando sul ricalco delle lettere è possibile appropriarsi delle nozioni di spazio e ritmo. Dopo aver trovato il ritmo giusto iniziamo a lavorare a mano libera: ognuno è libero di scegliere con quale lettera sviluppare il ritmo e in che modo colorare gli spazi.

Ritmi e colori secondo Marta.

10. Lettere a rimbalzo

Per memorizzare meglio questo gruppo di lettere scelgo di animare un pochino la lezione tracciando una lunga traiettoria e simulando anche un rumore, quello tipico della pallina che rimbalza. Il gioco è divertente e decidiamo di riportare su carta l’effetto che può provocare questo tipo di azione. Cosa vogliamo far rimbalzare con la lettera r? Cosa rimbalzerà invece con la n? E mentre i bambini si scatenano alla ricerca dell’oggetto da far rimbalzare, questo movimento fondamentale che contraddistingue il ductus delle lettere r n m b h p rimane impresso nella loro memoria.

Il rimbalzo della n nel disegno di Federica.

11. L’iniziale

Ogni bambino sceglie una lettera e la scrive in grande circondandola con il disegno di uno o più elementi che rappresentano parole che hanno per iniziale proprio quella lettera.

12. Biglietto pop-up

L’obiettivo è creare assieme a ogni bambino un biglietto pop-up che richiede la realizzazione di un disegno contenente una scritta legata al soggetto scelto. Oltre a offrire un’occasione per mischiare disegno e scrittura, questo accorgimento serve a mantenere la concentrazione su quel che si sta illustrando, mentre si cerca di capire come funziona il meccanismo cartotecnico. Quest’attività è stata molto apprezzata, i bambini erano davvero contenti.

13. Le stanghette

Lavorando sul gruppo delle lettere zig zag chiedo ai bambini di giocare con spazi, ritmo e colori per creare un pattern, un motivo grafico ricorrente. In pratica non bisogna lasciare spazi vuoti, né righe, anzi la base di una lettera è a contatto con la parte alta della lettera che compare nella riga sotto, creando una trama ritmata. È un esercizio abbastanza difficile, che può dare migliori risultati con bambini più grandi.

14. Un trenino per papà

In vista della festa del papà facciamo un bellissimo trenino, con tanto di ritaglio e incollaggio, ma soprattutto con molta attenzione per le spaziature. In pratica ogni vagone contiene una o più parole e quindi la dedica dev’essere breve, perché ogni vagone va ritagliato, disegnato e colorato. Per fornire un buono spunto iniziale a tutti i bambini riproduco i foglietti con la sagoma del vagone, poi faccio uso di fontest per stampare tutte le parole o espressioni di circostanza come papàabbracciograzieauguri, ecc. Le ho ritagliate e attaccate in ordine sparso alla vetrata dell’aula, altezza bambino. Ognuno poteva cercare qua e là la parolina giusta da ricalcare tenendo presente lo spazio disponibile. Con questo lavoretto, che richiede un po’ di preparazione in più a casa, i bambini si sono divertiti moltissimo.

È in partenza un treno carico di…

15. Festa della mamma

Il nostro scopo è creare un biglietto completo di busta. Ogni bambino riceve della carta trasparente sulla quale ricalcare una delle frasi preparate (ma chi vuole può improvvisare). Al biglietto a due ante si aggiunge una copertina con la scritta mamma e tutta una serie di decorazioni a scelta che viene rilegata con un nastro di raso. Per questa attività sono servite ben tre lezioni: I bambini si sono impegnati molto per scrivere bene e il risultato è stato davvero apprezzabile.

16. La frase perfetta

Verso fine corso riprendiamo le tre frasi scritte il primo giorno di lezione per avere una testimonianza del livello di qualità iniziale della scrittura da metter a confronto con il livello raggiunto. La scriviamo parecchie volte, scegliamo da ogni frase le parole scritte meglio, e poi facciamo una taglia-incolla per comporre la frase perfetta. Si è rivelato un ottimo esercizio, utile a insegnare il buon uso della carta, il rispetto delle proporzioni, del ritmo, degli spazi, e soprattutto a esercitare la capacità di giudicare la qualità della propria scrittura. Al momento di scegliere quale parola era scritta meglio i bambini sono stati molto autocritici scoprendo da soli dov’è che avevano scritto peggio.

Cut-up con la lepre, l’uccellino e il cane.

17. Ultimo giorno

Preparo alcuni cartoncini A4 scrivendo Buone vacanze in modo sempre diverso. Poi invito i bambini a ricalcare la scritta facendo uso di tempere e pennelli. Loro si sono sbizzarriti con forme e colori e io ne ho approfittato per insegnare come tener in mano il pennello e dosare la forza della pennellata.

Patrizia Puglielli

Al lavoro per augurare ‘Buone Vacanze’.

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